6 DICEMBRE
Molto interessante l'appuntamento del 6 dicembre u.s. con le relazioni dell'orafo Matteo Pontoni e della "cristalloterapeuta" Diana Maria Rosati.L'Orafo Pontoni ha illustrato le tecniche di lavorazione dell'oro nel periodo svevo ed in particolare le ricerche effettuate per la realizzazione dell' anello di fidanzamento di "Forasteria", la protagonista della rievocazione storica "Sponsalia" di Acquaviva Picena, ambientata nel periodo federiciano.La relazione dell'orafo Pontoni è stata integrata dalla esposizione di alcuni manufatti orafi e "dell'anello di Forasteria."La cristalloterapeuta Diana Maria Rosati ha illustrato l'uso delle pietre preziose nel Medioevo ed il significato e le proprietà terapeutiche alle stesse attribuite.Molto apprezzata la esibizione del "coro Federico II" di Jesi che ha completato l'incontro con la esecuzione di alcuni brani musicali.
Su Photo Gallery- Eventi 2018 alcune foto dell'incontro.
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10 NOVEMBRE
Grande interesse ha suscitato tra gli intervenuti questa lezione magistrale di storia della miniatura.
della Biblioteca Apostolica Vaticana e il De balneis puteolanis sempre di Pietro da Eboli della Biblioteca Angelica di Roma. Si tratta di manoscritti non copiati uno dall’altro, ma gemelli, nati nello stesso momento artistico e probabilmente per committenti diversi – forse Federico e suo figlio Manfredi, che dal padre ereditò gusti, interessi e libri.
Al “consumo di lusso” erano sicuramente destinati i due erbari databili tra il secondo e il terzo quarto del XIII secolo, con una lieve anticipazione del laurenziano sul viennese, furono eseguiti in Italia meridionale e sono unanimemente associati all’editoria profana promossa dalla corte sveva: dal Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli oggi a Berna, passando per il De arte venandi cum avibus
La Professoressa Giulia Orofino, ordinario di Storia dell’arte medievale e di Storia della miniatura nella Facoltà di Lettere dell’Università di Cassino, ha tenuto una conferenza comparando i due unici erbari di età sveva giunti sino a noi, il ms. Plut 73.16 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e il ms. 93 della Österreichische Nationalbibliothek di Vienna.
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27 OTTOBRE
Un grande successo di pubblico sempre attento e appassionato per questa ultima conferenza avente a tema Federico II e le tre religioni monoteistiche.
Incontro di grande interesse sia per l’argomento sia per lo spessore della relatrice. La Professoressa Bruna Soravia oltre ad aver presentato la grande vittoria diplomatica di Federico II cioè la sua crociata incruenta, quel trattato di pace con il sultano al-Kamil, oltre aver ricordato Lucera Saracenorum, argomenti abbastanza conosciuti, ha inquadrato l’argomento partendo anche da fatti che precedettero l’epoca federiciana, ha ricordato i vari califfati la guerra tra i musulmani sunniti e gli sciiti.
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13 OTTOBRE
Federico II considerò gli eretici come nemici propri e dell'Impero ‒ oltre che della Chiesa ‒ e li colpì dove a suo avviso dilagavano.
Dal momento dell'incoronazione romana fino alla scomunica del 1239, la repressione delle eresie impegnò Federico II in un'articolata attività legislativa, tanto imperiale quanto regia.
Assai seguita ed apprezzata da un pubblico numerosissimo ed attento la conferenza tenuta magistralmente dai due professori Giancarlo Andenna ed Elisabetta Filippini sabato 13 ottobre scorso. Presenti alla serata una piccola delegazione del Club Federiciano di Altamura, il Presidente Bianca Tragni ha portato i saluti.
La serata si è conclusa con l’esibizione del Coro Federico II di Jesi con due brani di Giovanni Giacomo Gastoldi, uno di P. Attaignant e l’ultimo di Camille Saint-Saens.
In "Photo Gallery - Eventi 2018" alcune foto della manifestazione
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6 OTTOBRE
Sabato 6 ottobre presso la Chiesa Collegiata di Faurndau a Göppingen la XVI edizione del Premio Internazionale Federichino 2018.
I premiati di questa edizione sono stati il professor Ortensio Zecchino per la cultura federiciana (candidato della Fondazione di Jesi), la professoressa Laura Russo per la cultura scientifica (candidato della Fondazione di Palermo), la Capella Antiqua Bambergensis per la ricerca e l’esecuzione di musica medievale e la città di Jesi (entrambi candidati dalla Fondazione di Göppingen).
Il vicesindaco Luca Butini ha ritirato il Premio attribuito alla città di Jesi per l’eccellente trasmissione della storia dell’epoca sveva.
Purtroppo per un impegno imprevisto nessun rappresentante ha ritirato il premio per la Capella Antiqua Bambergensis.
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29 SETTEMBRE
La figura di Federico II non può essere considerata separatamente dai Pontefici con i quali intrattenne un contenzioso lungo e spesso drammatico.
Il Papato e l’Impero si consideravano investiti direttamente da Dio, incaricati di tutelare la vita religiosa e civile del mondo. I papi volevano evitare la creazione di un impero in grado di limitare il potere dello Stato Pontificio. L’Imperatore, a sua volta, voleva ridurre la Chiesa ad essere una sorta di braccio destro nelle questioni della fede. Più tolleranti i primi due Papi Innocenzo III e Onorio III, scomunicato dal terzo Gregorio IX e deposto definitivamente dal quarto Innocenzo IV il più accanito nemico di Federico II.
Il Prof. Pietro Dalena ha incantato la platea, tra l’altro gremitissima, con una relazione esaustiva e veramente interessante.
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22 SETTEMBRE
Proprio sabato 22 settembre, festa del Patrono, alle ore 17,00 davanti alla piazza intitolata all’Imperatore svevo affollata di gente è avvenuta la cerimonia di inaugurazione della nuova collocazione della statua di Federico II, traslocata dopo oltre 23 anni da fuori Porta Bersaglieri alla corte d’accesso al Museo Stupor Mundi, affacciata proprio sulla piazza.
Sono intervenuti ’ingegner Gennaro Pieralisi, imprenditore e mecenate che del museo ha permesso la realizzazione, Il sindaco Massimo Bacci, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi (proprietaria dello spazio di palazzo Ghislieri) Alfio Bassotti, il neo presidente della Fondazione Federico II Hohenstaufen Paolo Mariani e Benedetto Robazza, lo scultore che, insieme al tedesco Hermann Schwahn, e con l’ausilio del prof. Massimo Ippoliti di Jesi, realizzò l’opera. Federico II è nella sua piazza.
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14 SETTEMBRE
Serata conviviale molto importante per il cambio di presidenza. Il saluto di Franca Tacconi direttrice del Centro Studi e Vicepresidente della Fondazione ha aperto la serata, si sono alternati il Vicesindaco Luca Butini, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi Alfio Bassotti, il Direttore dell’Istituto Enogastronomico Marchigiano Alberto Mazzoni e l’Ingegner Gennaro Pieralisi per salutare il neo Presidente il Paolo Mariani, imprenditore jesino che succede a Fabio Costantini il quale aveva ricoperto l’incarico per sette anni.
Assente per motivi di salute, al passaggio del testimone, Fabio Costantini ha comunque inviato un messaggio augurale al nuovo presidente.
La serata è proseguita con una visita guidata all’Istituto Marchigiano Enogastronomico e un piccolo aperitivo con i prodotti del territorio.
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9 GIUGNO
Di grande interesse la conferenza tenuta il 9 giugno presso Palazzo Bisaccioni da Asmae Dachan su "Islam tra spiritualità e devozione".
La conferenza era inserita nel più vasto argomento dei rapporti tra l'Imperatore Federico II e le tre religioni monoteiste.
Asmae Dachan giornalista, scrittrice e studiosa del Diritto islamico, ha rappresentato alcuni concetti caratterizzanti la religione islamica, sottolineando le caratteristiche di tolleranza della stessa ed i non pochi punti di contatto con le altre religioni monoteiste.
La chiarezza ed i contenuti della esposizione sono stati molto apprezzati dal pubblico presente.
Il pomeriggio è stato, poi, completato con un intermezzo musicale del Coro Federico II di Jesi.
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12 MAGGIO
"Federico II e la Sicilia Araba e Normanna", questo il titolo della conferenza tenuta in modo magistrale dal professor Ferdinando Maurici, al momento Direttore del Museo Regionale di palazzo d'Aumale di Terrasini, e profondo ed appassionato conoscitore, sia della presenza Normanna nell'Isola, che della presenza Araba e della sua parabola discendente sino all'epilogo delle ultime sacche di resistenza nella zona montuosa del Monte Jato.
Il professor Maurici, ha svolto un ruolo attivo ed estremamente importante nel determinare sul terreno del Monte Jato le fortificazioni arabe e le vestigia dell'accampamento assediante dell'Imperatore Federico II.
Dalla conferenza è emerso come le due culture arabo e normanna abbiano profondamente influenzato il pensiero e l'opera dell'Imperatore pur nel rispetto del ruolo assegnatogli dalla Storia.
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28 APRILE
Con la illustrazione della figura di Yehudah ha Cohen è proseguito l'esame della influenza della cultura ebraica all'interno della Corte Imperiale di Federico II.
Infatti Yehudah ha Cohen, e Jacob Anatoli del quale si è parlato diffusamente in altra conferenza, hanno profondamente inciso sul modo di pensare dello stesso Imperatore, pur operando in un contesto generale di grande diffidenza verso la cultura ebraica.
Nel corso della conferenza è stata presa in esame anche l'opera più importante realizzata da Yehudah ha Cohen, la monumentale enciclopedia filosofico scientifica " Midrash ha-ḥokhmah (L'esposizione della scienza)" sulla quale la relatrice Marienza Benedetto ha redatto una monografia e che, tra l'altro, non risulta ancora interamente tradotta dall'arabo o dalla versione in lingua ebraica.
Nel corso della interessantissima ed originale relazione la relatrice Marienza Benedetto ha anche accennato ai quesiti rivolti da Federico II al filosofo arabo Ibn Sab῾īn' ed alle pungenti risposte ricevute.
Quello del 28 aprile è stato un incontro di grande spessore culturale su un personaggio di grande rilevo anche se poco conosciuto dal grosso pubblico.
In "Photo Gallery - Eventi 2018" alcune foto dell'incontro
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18 APRILE
Di grande interesse, sia per l'argomento :"l'Ebraismo nelle Marche", sia per lo spessore dei Relatori è stato l'incontro del 18 aprile in Jesi presso la sala conferenze di Palazzo Bisaccioni.
La conferenza, inserita nell'argomento principale di studio costituito dai rapporti tra l'Imperatore Federico II e le tre Religioni Monoteiste, ha fatto seguito alla conferenza sulla figura di Jacob Anatoli e sul suo influsso all'interno della Corte imperiale.
Il Ministro del Culto ebraico Nahmiel Ahronee nella sua relazione ha inizialmente rappresentato quelli che sono considerati i tre pilastri dell'ebraismo: la creazione di Adamo ed Eva, e gli episodi di Caino ed Abele e della Torre di Babele.
Ha poi illustrato la presenza ebraica nella Città di Ancona, documentalmente accertata attorno all'anno 900' .
La Storica Maria Cristina Zanotti ha approfondito la presenza ebraica nella Città di Jesi costituita, in gran parte, da abili mercanti ed artigiani, la esistenza di un quartiere ebraico, di una Sinagoga, non ancora totalmente esplorata, e l'influenza esercitata nell'economia locale.
Un ringraziamento particolare al Moderatore Gianni Barchi per la capacità di organizzare e dirigere l'interessante incontro.
Su "Photo Gallery - Eventi 2018", alcune foto della conferenza.
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6 APRILE
Assai seguita ed apprezzata da un pubblico numeroso ed attento, è stata la conferenza del 6 aprile sugli Imperatori Ottaviano Augusto e Federico II.
I due personaggi, lontani nel tempo e vissuti in contesti storici completamente diversi hanno però mostrato molti punti in comune nella gestione del "potere".
Infatti come dimostrato dalle brillanti relazioni del Professor Giuseppe Lepore della Università di Bologna, e del professor Antonio Ramini di Jesi, la gestione del "potere" presenta singolari similitudini pur in contesti diversi: dalla gestione dell'immagine attraverso la monetazione, alla discendenza divina del potere imperiale, alla manifestazione esterna del potere stesso attraverso l'edilizia pubblica, alla gestione dell'Impero attraverso la formazione di una efficiente burocrazia ed a molti altri interessanti aspetti.
La conferenza ha sollecitato il pubblico presente ad una profonda riflessione sul significato di "potere" nei diversi momenti storici ed al ripetersi di comportamenti similari nella sua gestione pur in situazioni di fondo totalmente diverse.
In "Photo Gallery - Eventi 2018" alcune foto dell'incontro.
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21 MARZO
Uno dei fili conduttori degli incontri del corrente anno è stato individuato nei rapporti instaurati dall'Imperatore Federico II con le tre Religioni Monoteiste, rapporti talvolta conflittuali in quanto inevitabilmente influenzati dal ruolo politico rivestito, ma altre volte improntati ad un desiderio di conoscenza di esperienze diverse.
La conferenza programmata per il 21 Marzo era incentrata su uno dei personaggi che maggiormente hanno influenzato l'Imperatore: Jacob Anatoli (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico, molto apprezzato come traduttore e divulgatore del pensiero filosofico.
Legatosi a Michele Scoto, Anatoli ebbe un ruolo fondamentale nel portare a conoscenza del mondo latino gli scritti di Averroè.
Di religione ebraica Jacob Anatoli, originario del Sud della Francia è stato autore di numerosi scritti di interpretazione della Torah, ma soprattutto ebbe un ruolo determinante nella traduzione dall'arabo all'ebraico del Commento di Averroè alle opere di Aristotele, contribuendo così alla diffusione nel mondo occidentale del pensiero aristotelico di cui si era perduta la memoria.
Dell'influenza di Jacob Anatoli sull'Imperatore Federico II che lo stesso Anatoli definisce "l'amante delle scienze, che mi sostiene" e del determinante contributo dato dallo stesso alla diffusione del pensiero filosofico ellenistico, avrebbe dovuto parlare nel corso della Conferenza "Jacov Anatoli - Un intellettuale ebreo alla corte di Federico II" la professoressa Luciana Pepi, Docente di Lingua e Cultura Ebraica e di Filosofia Ebraica Medievale presso l'Università di Palermo.
Per un contrattempo la professoressa Pepi è stata costretta a disdire l'importante incontro che, tuttavia, per non sconvolgere la prevista programmazione annuale, nella quale la figura ed il pensiero di Jacob Anatoli costituiscono un tassello determinante, è stato tenuto ugualmente a cura del Centro Studi della Fondazione.
La Direttrice del Centro Studi dottoressa Franca Tacconi Belluzzi si è assunta l'onere, assolto in maniera assai brillante, di rappresentare la complessa figura di Jacob Anatoli, la sua opera e la sua influenza all'interno della Corte Imperiale.
In "Photo Gallery- Eventi 2018" alcune foto dell'incontro
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7 MARZO
Di grande interesse è apparsa la relazione del professr Crul sulla figura di Federico II ed in particolare sulla sua capacità di avvicinarsi al mondo della scienza in modo empirico e del tutto innovativo rispetto ai suoi predecessori, tanto che i suoi trattati scientifici ed in particolare il suo trattato sulla falconeria ( De arte venandi cum avibus) appaiono, anche ai nostri giorni di straordinaria attualità.
Il professor Crul nella sua relazione ha sottolineato il grande merito di Federico II di essere stato il tramite attraverso il mondo arabo per la importazione nella cultura occidentale della grande tradizione della Scuola ellenistica i cui contatti si erano persi con la caduta dell'Impero romano d'occidente.
Nel corso della relazione sono stati anche approfonditi alcuni dettagli della monumentale opera del "De arte venandi cum avibus".
Infine, il professor Crul ha presentato agli intervenuti il suo ultimo lavoro su Federico II, pubblicato nell'anno 2017 dal titolo: " Keizer Frederik II - Een moderne wetenschapper uit de Middeleeuven ".
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17 FEBBRAIO
Grande interesse ha suscitato tra gli intervenuti la presentazione da parte dell'Autrice Margherita Pasquale del romanzo storico " Il Castello di Armida. una storia del Castello di Trani e del suo fantasma".
Margherita Pasquale, già Direttore del Castello di Trani e profonda ed appassionata conoscitrice dello stesso, è stata in un certo senso "costretta " alla realizzazione del romanzo per la ampia e convinta diffusione della vicenda di Armida e del suo fantasma ancor oggi vagante nel Castello.
La leggenda di Armida, che non ha alcun fondamento storico, ma che è profondamente radicata nella credenza popolare ha dato, per tale circostanza, la possibilità all'Autrice di fornire una propria personale versione degli accadimenti, ma soprattutto di rappresentare e far rivivere le vicende del Castello sulla base delle conoscenze storiche e delle proprie indagini effettuate "sul campo".
Margherita Pasquale, che è anche autrice di una apprezzata ricerca scientifica sul "Castello svevo di Trani", attraverso la realizzazione del romanzo storico sulla vicenda di Armida, ha raggiunto lo scopo di trasferire al grosso pubblico, con rigore scientifico, le particolarità costruttive e le vicende di un manufatto affascinante ed unico nel suo genere.
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